IL RACHIDE LOMBARE E LE SUE SINDROMI
Categoria: Spina dorsale
Pubblicato il: 20.03.2015
Lombalgie Lombosciatalgie Lombocruralgie
Si tratta di sindromi dolorose di frequentissima osservazione.
Sono causate spesso, ma non esclusivamente, da alterazioni discali del rachide lombare.
Si ha Lombalgia quando la sintomatologia è limitata alla regione lombare, è espressione clinica di un qualsiasi processo che colpisce le strutture osteofibrose del rachide lombare senza determinare risentimento sulle radici spinali corrispondenti.
Si ha Lombosciatalgia o Lombocruralgia quando la sintomatologia si estende ad interessare anche l’arto inferiore, rispettivamente nel territorio del nervo sciatico, più posteriormente, o del nervo crurale, più anteriormente.
Tutti e due i quadri clinici sono espressione di una sofferenza radicolare, come più spesso accade, causata da una particolare alterazione del disco che prende il nome di protrusione o ernia discale.
Lombalgia
Colpisce specialmente l’età adulta e quelle professioni che espongono le articolazioni del rachide lombare a maggiore usura.
Obiettivamente si riscontra con varia intensità:
Dolore spontaneo, localizzato al solo distretto lombare con accentuazione alla pressione locale ed ai tentativi di mobilizzazione del tronco.
Contrattura delle masse muscolari paravertebrali, con secondario atteggiamento obbligato del rachide lombare in flessione anteriore o laterale.
Rigidità del tronco, in tutti gli assi, flessione, estensione, rotazione e flessolateralizzazione.
Una ulteriore distinzione della lombalgia la sia ha in rapporto ai caratteri di insorgenza e di intensità, si distingue in acuta o cronica.
La lombalgia acuta si instaura improvvisamente, spesso senza causa apparente, i meccanismi che più frequentemente la provocano sono almeno due, distensione acuta dell’anulus o distorsione delle articolazioni interapofisarie.
Dolore e contrattura sono molto intensi e diventano spesso intollerabili ai minimi movimenti, con uno starnuto o con la tosse.
Indispensabile approfondimenti radiografici (RX, RMN, TAC), spesso si riscontra riduzione della normale lordosi e/o deviazione laterale, quindi una lateroflessione, del rachide causato da contrattura muscolare.
Questa tipologia di sindrome si può risolvere in tempi brevi con riposo, terapia farmacologica (Antinfiammatori, Miorilassanti) e/o terapia conservativa avvalendosi delle abilità dei Terapisti.
La lombalgia cronica potrebbe essere tale sin dall’inizio oppure rappresentare la cronicizzazione di un quadro acuto o subacuto, spesso intervallato da periodi più o meno lunghi di benessere.
Divengono spesso esasperanti per il loro protrarsi nel tempo, con importanti limitazioni funzionali che si riflettono nel quotidiano, sul lavoro e nello sport.
I fattori più frequentemente responsabili sono le protrusioni del disco (Anulus), l’artrosi, i sovraccarichi funzionali ripetuti, gli squilibri statico dinamici, i processi infettivi, i processi tumorali fino ad arrivare anche a cause viscerali.
In questa tipologia di sindrome la terapia elettiva è quella svolta dal Terapista (Tens, Diatermia "Tecar", Massoterapia, Terapia Manuale, Osteopatia, Riordino Posturale).
Da non trascurare la Terapia Medica di Ossigeno Ozono.
Lombosciatalgia
Questa sindrome particolarmente dolorosa ha origine dalla regione lombosacrale ma si irradia con distribuzione radicolare all’arto inferiore, nei dermatomeri del nervo sciatico.
Nella stragrande maggioranza dei casi, ma non solo, questa sindrome è causata da ernia discale.
Normalmente un’ernia appare, da un esame radiografico tipo RMN, come una tumefazione circoscritta delle dimensioni che vanno da un grano di riso a quelle di una nocciola.
La sintomatologia che si riscontra è:
Dolore in sede lombare, si accentua alla digitopressione in sede paravertebrale e tra le apofisi spinose, in corrispondenza del disco interessato.
In genere, dopo alcuni giorni, il dolore spontaneo si attenua mentre rimane quello provocato localmente ed in particolar modo quello irradiato all’arto inferiore.
Rigidità del rachide lombare, con netta limitazione di qualsiasi movimento del tronco.
Contrattura muscolare, si rende evidente anche alla ispezione per la salienza delle masse muscolari paravertebrali sulla regione lombare, per l’appianamento della fisiologica lordosi, per l’atteggiamento scoliotico ed in flessione anteriore mantenuto dal paziente in posizione eretta.
Irradiazione periferica, dolore all’arto inferiore lungo tutto il dermatomero corrispondente alla radice interessata del nervo sciatico.
Turbe della sensibilità cutanea, parestesie, formicolii, ipoestesie e raramente nei casi più gravi vere e proprie anestesie del tratto cutaneo analogo a quello del dolore.
Alterazioni dei riflessi osteotendinei, ipovalidità o assenza di quei riflessi il arco distaltico decorre nelle radici danneggiate.
Deficit del tonotrofismo muscolare, riduzione della massa muscolare.
Deficit motori, precoce esauribilità, paresi o (raramente) paralisi dei muscoli.
Oggi l’approfondimento diagnostico viene effettuato con una TC (Tomografia Computerizzata) o, ancora meglio, da una RMN (Risonanza Magnetica Nucleare), ed anche dalla Elettromiografia.
Il trattamento dell’ernia discale ha subito negli ultimi decenni notevoli modificazioni, si sono ridotte sensibilmente le indicazioni chirurgiche trovando indicazione e risultati clinicamente positivi con il lavoro dei Terapisti (come sopra) e della Terapia Medica con Ossigeno Ozono.
Lombocruralgia
Clinicamente il dolore si irradia dalla regione lombare verso la regione inguinale ed il ginocchio, lungo il territorio del nervo crurale.
Questa sindrome è generalmente dovuta ad una ernia del tratto lombare alto, tra la seconda e quarta vertebra lombare (L2/L3 o L3/L4).
La sintomatologia, l’approfondimento diagnostico ed il trattamento sono sovrapponibili a quelli della Lombosciatalgia.