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Psicologia e Postura

21/03/2015

POSTURA E PSICOLOGIA SI INFLUENZANO A VICENDA

 

E’ stato valutato se il nostro stato emotivo può influenzare la Postura che abbiamo, ad esempio, a letto o mentre guidiamo l’automobile e se, viceversa, queste posture posso avere effetti sulle nostre Risposte Emotive. Il meccanismo alla base dello studio è lo spostamento della testa. Il punto di partenza riguarda un fenomeno ormai ben noto e dimostrato. Gli stati di paura, ansia, angoscia e stress, alterano la nostra respirazione e questo, per un fenomeno biomeccanico che vedremo tra poco, sposta la posizione della nostra testa. Per comprendere questo fenomeno bisogna considerare che il nostro sistema limbico, quando intercetta un pericolo, attiva in pochi millisecondi una respirazione più ampia del normale, per farci avere più ossigeno nei muscoli per combattere o scappare (è un riflesso che abbiamo ereditato dai mammiferi). Per farlo amplifica la respirazione diaframmatica (nota anche come, di pancia, per il movimento che crea ad ogni respiro spostando i nostri organi digestivi avanti e indietro) e innesca anche quella toracica. Qui sorgono una serie di complicazioni. La prima riguarda il fatto che la maggior parte delle persone respira già quasi solo con la respirazione toracica (che fisiologicamente dovrebbe essere minima) e usa poco o nulla quella diaframmatica (che invece dovrebbe essere quella primaria). Questo succede per questioni culturali (petto in fuori, pancia in dentro), è lo slogan estetico che ci guida dall’adolescenza in avanti ma anche per questioni di abbigliamento (pensate ai tacchi per le signore) e di postura scorretta nello studio e nel lavoro. Un’altra causa di questa respirazione non fisiologicamente corretta si trova spesso nei mancati tempi di recupero. Gli altri mammiferi, che condividono con noi il processo respiratorio, dopo un evento stressante hanno il tempo per riposarsi e permettere al sistema corpo/mente di tornare in una condizione normo fisiologica. Noi umani spesso viviamo un evento stressante via l’altro, ad esempio passando dal traffico in auto, alla riunione dove dobbiamo presentare un lavoro per poi dover gestire una telefonata emotivamente stressante ecc. In queste condizioni tutto il nostro organismo non ha i tempi di recupero necessari e avviene un fenomeno che abbiamo chiamato Innalzamento di Soglia (è un fenomeno complesso, qui ci basti sapere che il corpo smette di sentire i segnali di fastidio e disagio meno intensi, creando problemi nel medio lungo periodo). In questo Innalzamento di Soglia succede anche che il diaframma, muscolo fondamentale per una respirazione corretta, si irrigidisce e accorcia. Questo non solo peggiora la nostra respirazione, ma per la forma particolare di questo muscolo, che ricorda una campana, e per i suoi punti di innesto sulla struttura scheletrica, porta ad aumentare le curve delle Lordosi Cervicale e Lombare. Questo meccanismo ci porta a girare in su la testa, come se volessimo guardare qualcosa in alto ma, visto che spesso dobbiamo guardare qualcosa dritto davanti a noi o anche un po’ più in basso (volti di persone, monitor di computer, libri, cellulari, ecc.) alcuni dei nostri muscoli, per come sono posizionati e per la loro forza specifica, invece di ruotare la testa e riposizionarla correttamente, la spostano in avanti (creando un effetto che ricorda, in modo meno esagerato, il collo e la testa della tartaruga). Ci possono essere anche altri fattori che concorrono a questa posizione avanzata della testa, ci basti sapere che il meccanismo che abbiamo descritto, anche da solo, ha un impatto molto forte sulla maggior parte delle persone. Questa valutazione conferma la validità di entrambi gli approcci, dalle emozioni al corpo e, viceversa, dal corpo alle emozioni. In particolare è possibile osservare che l’intervento sul corpo ha effetti più ampi su postura e battito cardiaco, mentre quello sulle emozioni ha maggior effetto sul benessere percepito. Il mio consiglio è condizionato dall'introdurre dell'altro tipo di movimento compensatorio, e non solo, sia sul piano posturale che mentale (30 minuti di camminata all'aperto o anche su un semplicissimo tapisroulant, una nuotata in piscina, un giro in bicicletta o la cyclette, una giornata termale o anche un bellissimo massaggio total body detox), non escludendo anche un eventuale aiuto psicoterapeutico.